mercoledì 29 settembre 2010

FW ALL'ITALIANA




Una settimana della moda, quella milanese, all’insegna della ripresa.
Numeri positivi, ordini in aumento e buyer soddisfatti.
E Milano torna ai tempi d’oro.
Eh sì, questi i titoli che hanno trionfato su pagine e copertine di quotidiani e giornali, in servizi glam e chic andati in onda nella scatola magica a colori e ovviamente hanno tappezzato il mondo del web.
La moda ha rubato la scena a qualsivoglia genere di notizia e calcato la passerella per una settimana intera con un calendario fitto fitto di appuntamenti, tornato regolare dopo i numerosi dispetti della tanto "amata" Anna W.
E con un sorriso bianco smagliante la macchina del fashion business parla di futuro e speranza per il made in Italy, ripresa e successo.
Tutti gli addetti ai lavori sembrano appagati e compiaciuti. Pr, fotografi, stilisti, giornalisti, stylist tutti fiduciosi, sorridenti e "meravigliosi."

Sarà vero? La diabolica crisi è passata?
Bah.Sono perplessa.

Le sicurezze sono state altre.
No a grassi e carboidrati per sette giorni, anche se firmati Chanel.




a party, presentazioni, aperitivi e a tutte quelle occasioni mondane dove si può bere gratis e incontrare gente “giusta”.

MOOD: stato confusionale e ricerca febbrile di liste e inviti.

Il popolo del fashion è balzato, da una aperitivo ultra cool ad una festa super chic. Nel solito delizioso giro di valzer il dilemma è stato sempre lo stesso.
Cosa mettere al party più fico del mondo? E oggi più che mai, l’outfit da manuale, è quello che nota e quindi fotografa uno come Ivan Rodic o The Sart. Eh vabbeh almeno un blogger o un cacciatore di volti. I nuovi "guru dello stile".


In ogni fashion week il "nuovo" fenomeno, e ormai già vecchio, è lo stesso. La scena si ripete. Una corsa accecante alla mise perfetta da scatto. Mix di abiti e accessori arditi dall’allure circense nel tentativo di farsi notare e perché no, cosa ben più importante FOTOGRAFARE.

Beh polemiche a parte, speriamo in un bilancio reale positivo e un pizzico più roseo per il fashion system e non solo.

La mia sarà solo una vena malinconica a causa dall’astinenza forzata da nicotina, che mi rende isterica e poco obiettiva, ma vorrei solo un breve ritorno all’eleganza e al rigore di tempi ormai dimenticati e lontani. Quando non farsi notare significava essere raffinati, ricercati e assolutamente favolosi. Quando il glam era fatto da dettagli velati e la bellezza era distratta e nascosta.






Licia Bonesi

TUCA TUCA TUCA@MFW




voglio raccontarvi un aneddoto. lo faccio, così mi sfogo perchè mi è rimasto di traverso nella pancia.
luogo: backstage della sfilata di Aquilano Rimondi. Milano fashion week.
personaggi: stilisti, pr, giornalisti, operatori, fotografi, trucco e parrucco.
azione: tutti i giornalisti sono in fila per le interviste ai due stilisti. ad un certo punto veniamo invitati ad indietreggiare. ci incastriamo come sardine, "cosa succede?" ci chiediamo. una voce: "Arriva, arriva la Wintour"; un cameraman alle prime armi risponde: "eh chi cazzo è la Wintour?". io mi godo la scena con la mia amica.




"shhh shhhh shhhh... state zitti, fate silenzio", ci intimano gli organizzatori.
"state indietro per favore", ci intimano quelli della security.
insomma, arriva Anna. la Carrà versione americana, per chi non la conoscesse.
morale: non ho mai visto, MAI, tanta sudditanza. perchè miei cari lei è Anna Wintour e NOI NON SIAMO UN CAZZO.




e comunque io preferisco la Carrà.... ;-)

marianna di tommaso

sabato 25 settembre 2010

ARIDAGLIE!!!




venerdì 17 settembre 2010

RIFLESSIONI DI UN VENERDI' 17 PER INAUGURARE COL BOTTO LA LONDON FASHION WEEK


La moda è la raffinatezza che corre davanti alla volgarità e teme di essere sorpassata. o meglio riflessioni sul perchè la moda non fa lo stile. vedo gente mettersi addosso stracci ed essere fascinosa che non gli staccherei gli occhi di dosso. vedo gente spendere un patrimonio nel vestire e risultare ridicola. la crisi internazionale da una parte e i nuovi ricchi dall'altra. quelli che arrivare a fine mese è una fatica di ercole e quelli che se non è pomposo come il vestito di Luigi 14 non fa per loro. da che parte andare? sempre verso se stessi direi. la spinta alla coerenza esercitata dai sistemi socio-culturali è tanto forte, che solo in alcune circostanze è possibile sottrarsi a questi vincoli normativi. IO VOGLIO ESSERE INCOERENTE. parlo del caos, opposto al kosmos (l'ordine), parlo della liberazione delle potenzialità di ciascuno di: conoscenza, sentimento, violazione, creatività. parlo della possibilità di sottrarsi, almeno per qualche momento nella vita, alla necessità di occupare uno status, impersonare un ruolo, appartenere a qualche entità collettiva. parlo di una sorta di limbo in cui essere solo ciò che si è: tutto e il contrario di tutto.

marianna di tommaso

sabato 11 settembre 2010

SPAGHETTI FASHION FOR BULGARI AND SALMOIRAGHI & VIGANO'





marianna di tommaso